Avere un lavoro, tenere in ordine casa, poter gestire i propri soldi, avere spazi privati e i propri orari. Sono tante e diverse tra loro le risposte a questa (semplice) domanda emerse da un momento di confronto
Il tema della vita indipendente per le persone con disabilità è stato al centro del seminario “L’inclusione si fa solo insieme” che si è svolto lo scorso 15 giugno. L’iniziativa è stata occasione per presentare la legge regionale 25/22 sulla vita indipendente. Attorno a questo tema si sono confrontate diverse persone: leader associativi, genitori, ricercatori, consulenti alla pari e un gruppo di persone con disabilità intellettiva che fanno parte del Gruppo di autorappresentanza di Anffas Nord Milano.
“Le legge 25/22 parla di loro, dei loro desideri e dei loro progetti. Della possibilità di trovare una propria strada ed essere più soddisfatti della propria vita -spiega Monica Pozzi, responsabile L-Inc-. Per questo motivo abbiamo pensato che fosse importante far sentire la loro voce. Abbiamo quindi posto a ciascuno la stessa domanda: ‘Che cosa significa per te vita indipendente?’”.
Il Gruppo di autorappresentanza di Anffas Nord Milano ha condiviso le proprie risposte e riflessioni durante il seminario, che riportiamo di seguito per ciascuno di loro
Leo:
“Vita indipendente è il lavoro,
andare a vivere con le persone che ci piacciono,
è avere un conto in banca,
se uno non lavora è difficile aprire un conto in banca,
vita indipendente è anche essere autonomo, fare quello che si può da solo, quello che non si riesce si può chiedere aiuto,
chi può, non tutti, possono prendere la patente,
avere una relazione con una ragazza,
avere rapporto con amici,
guardare i film porno”.
Micol:
“Cercare un lavoro che ti piaccia,
essere aiutati nelle cose in cui ho bisogno,
un’insegnate di sostegno per chi ha bisogno a scuola”.
Tony:
“Uscire fuori e trovare un lavoro,
avere i soldi da parte per me,
avere una casa tutta mia, senza la mia famiglia, ma con altre persone,
vivere in quartieri sicuri con i servizi di cui ho bisogno,
vuol dire non avere sempre una persona che ti dice quello che devi fare, ma ricordarti da solo”.
Gaia:
“Trovare degli amici e vivere insieme,
usciamo e conosciamo altre persone,
avere degli spazi privati,
fare le cose che mi piacciono con altre persone,
essere rispettata,
fare le cose che mi piacciono”.
Gianfri:
“Frequentarsi tra amici,
pulire, gestire l’immondizia, tenere la casa pulita,
vestirsi bene,
gestire i soldi”.
Mirko:
"Avere una casa tutta mia, nonostante la mia difficoltà nella gestione del denaro,
potermi recare autonomamente dove voglio nelle giornate di sole e godermi i miei momenti".
Andrei:
“Non stare con la mia famiglia,
avere i miei spazi,
avere i miei orari,
avere un letto,
vivere con gli amici
andare al cinema, in biblioteca a leggere i libri, vedere i film,
andare in chiesa quando voglio io e non quando decide mamma”.
Greta:
“Andare in giro con gli amici,
trovare un lavoro stabile (cameriera in un ristorante, mi piacerebbe provare),
fare la spesa”.
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