"Verso una disciplina che supporti e valorizzi il caregiver familiare all’interno di un sistema di welfare comunitario": è questo il titolo del documento di posizionamento redatto da Anffas Nazionale, per il tramite del proprio Centro Studi Giuridici e Sociali, rispetto ad un inquadramento generale sul tema dei caregiver familiari, anche all'esito del recente decreto emanato dal Ministro per le Disabilità e il Ministro del Lavoro e delle Poltiiche Sociali, per l’istituzione del “Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari”.
Al Tavolo Tecnico, coordinato dal Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Capo dell’Ufficio legislativo del Ministro per le Disabilità e composto, tra gli altri, da un rappresentante di Anffas, sono stati demandati i seguenti compiti:
Da anni, ma soprattutto da quando con la Legge n. 205/17 (c.d. legge di bilancio per l’anno 2018) si è introdotta la definizione normativa di caregiver familiare, Anffas ha posto maggiormente l’accento sui caregiver delle persone con disabilità da supportare con il lavoro di “care”. Infatti, spesso sono proprio questi particolari caregiver che subiscono, in genere, un maggior peso nell’attività di supporto, cura ed assistenza dei propri congiunti con disabilità, e vedono incidere irrimediabilmente, più che per altri caregiver, il proprio percorso di vita, le proprie scelte professionali, ma anche la propria crescita personale.
Per Anffas, il familiare e caregiver non va letto come persona costretta a sostituire la carenza di servizi integrati su un dato territorio (che invece vanno sempre garantiti), ma come persona che si pone spontaneamente al fianco della persona con disabilità e in sinergia con la rete integrata di servizi. Il caregiver deve essere quindi "supportato per integrare e valorizzare i servizi nell’ottica di una collaborazione nella costruzione di un contesto inclusivo e solidale, soprattutto in ambiente familiare, oltre che nel fargli ricoprire il ruolo di referente familiare rispetto ai vari servizi, avendo la possibilità di avere una maggiore chiave di lettura sia dei quotidiani bisogni sia soprattutto delle varie dinamiche che in complessivo si vengono a delineare, garantendo, nel contempo al caregiver di poter godere dei necessari spazi per poter vivere appieno la propria vita."
Data l'evidente importanza che il lavoro del Tavolo tecnico porta con sè nell'attuazione di politiche che riconoscano e sostengano la figura del caregiver familiare nonché il contributo di Anffas al suo interno, nel documento sono stati segnalati alcuni aspetti rilevanti, come ad esempio, la necessità di costruire attorno alla persona con disabilità ed al suo caregiver familiare un sistema integrato di interventi, servizi e prestazioni nonché di ri-pensare un welfare di comunità. Un sistema, quindi, "dove evidente appare la necessità di pensare ad un superamento delle unità di offerta formali e standardizzate già presenti sul territorio, integrando le risorse umane e le nuove esperienze anche organizzative dei territori, pure di tipo informale proveniente dal Terzo Settore e dall’associazionismo familiare, da liberare e sostenere all’interno di un pensiero di “comunità”, che “supporti” in ottica inclusiva la persona con disabilità o fragilità ed il suo caregiver."
Per consultare il documento di posizionamento
Si ricorda che Anffas in due riprese ha trasmesso delle proprie proposte emendative, in parte richiamandosi alla memoria e alle proposte presentate nel primo semestre del 2020 da parte di Fish e del Forum Nazionale del Terzo Settore (reti entrambe a cui Anffas aderisce) in parte ulteriormente arricchendo le proprie richieste.
Per scaricare la memoria di Anffas
Per scaricare la memoria di Fish clicca qui mentre per scaricare gli emendamenti proposti dal FORUM NAZIONALE TERZO SETTORE in ossequio alla memoria di Anffas e FISH clicca qui
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