Sta vivendo la seconda edizione il progetto di CBM Italia “Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità”, rivolto principalmente alle scuole di ogni ordine e grado, ma anche ad associazioni, enti territoriali, istituzioni culturali, università e a chiunque sia interessato ad approfondire il tema della disabilità per aumentare consapevolezza, conoscenze e competenze. Il tutto basandosi sui princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, attraverso una formazione online e un kit operativo da utilizzare in contesti scolastici ed extrascolastici
Già ampiamente presentato a suo tempo sulle nostre pagine, sta vivendo la seconda edizione il progetto di CBM Italia denominato Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità, rivolto principalmente alle scuole di ogni ordine e grado, ma anche ad associazioni, enti territoriali, istituzioni culturali, università e a chiunque sia interessato ad approfondire il tema della disabilità per aumentare consapevolezza, conoscenze e competenze.
«Cambiare sguardo – sottolinea Massimo Maggio, direttore di CBM Italia – significa mettersi nei panni dell’altro, modificare il proprio punto di vista, trasformare le idee in comportamenti e i comportamenti in azioni: è questo il punto di partenza per costruire una società che sia davvero più inclusiva. In tal senso la scuola rappresenta il luogo ideale in cui coltivare l’incontro con la disabilità e l’inclusione, se è vero che approcciare la disabilità, farne apprendere il vissuto di chi la vive è un percorso che, iniziato a scuola, può davvero fare la differenza e migliorare il mondo in cui viviamo».
Basato sui princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e realizzato in collaborazione con la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e con l’Istituto dei Sordi di Torino, Cambiamo sguardo è in sostanza un progetto didattico gratuito, da svolgere in autonomia e in qualsiasi momento dell’anno composto da una formazione online e da un kit operativo da utilizzare in contesti scolastici ed extrascolastici.
Sono esattamente sei le diverse proposte che formano il kit operativo, una per ogni fascia d’età (dai 3 ai 18 anni), con attività didattiche, giochi e laboratori utili a favorire il confronto e la partecipazione consapevole di tutti, parlando di disabilità con naturalezza e senza tabù, contrastando gli stereotipi, i luoghi comuni e i comportamenti discriminatori.
Le novità di questa seconda edizione riguardano il tema dell’educazione inclusiva a partire dall’articolo 24 della Convenzione ONU, le connessioni esistenti tra povertà e disabilità in Italia emerse dalla ricerca Disabilità e povertà nelle famiglie italiane (di quest’ultima si legga anche sulle nostre pagine) e le tecnologie che supportano l’inclusione scolastica e sociale di studenti con disabilità sensoriali. (S.B.)
Per aderire e ricevere maggiori informazioni sul progetto Cambiamo sguardo: dire, fare, parlare di disabilità (i cui materiali sono tutti scaricabili online), scrivere a scuola@cbmitalia.org. Per altre informazioni: Caterina Argirò (caterina.argiro@leacrobate.it).
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