«Piero Magistrelli ha vinto anche la sua ultima sfida. Ma questa struttura va gestita, mantenuta, controllata». Il presidente della Fondazione Anffas-Lion Ravera Diego Cornacchia, che ha raccolto il testimone dall’amico di una vita Magistrelli, non è andato troppo per il sottile e all’uscita, a tutti gli invitati alla presentazione del nuovo padiglione della comunità alloggio Brugnoli-Tosi di via Piombina, ha consegnato l’Iban della Fondazione per le donazioni. «Con l’appoggio dei cittadini di Busto che hanno sempre contribuito ce la potrete fare – ne è sicuro il sindaco Emanuele Antonelli, presente con tutti gli altri candidati sindaco alle prossime amministrative – chiunque verrà, questa struttura rimarrà un’eccellenza».
L’ultimo miracolo di Magistrelli
In via Piombina stamattina, 18 settembre, è stato presentato alle autorità civili, militari e religiose, l’ultimo “gioiello” di Piero Magistrelli, la nuova ala della casa dell’Anffas realizzata grazie alla tenacia del presidente scomparso nei mesi scorsi e grazie alla generosità dei tanti benefattori che hanno donato 1,2 milioni di euro. Una struttura in cui trovano spazio due nuclei speculari, per un totale di 10 posti letto che vanno ad aggiungersi ai 34 già presenti nelle prime tre comunità alloggio, e un’area esterna per i giochi e il benessere dotata di piscina apribile, giochi inclusivi e minigolf. «La caratteristica di questa quarta comunità è la flessibilità – spiega Michele Imperiali, direttore generale della Fondazione Piatti, che gestisce la struttura di via Piombina – in un nucleo ci vivranno 5 persone con disabilità a bassa intensità, con il personale che li guarderà da lontano. Non saranno mai lasciati da soli ma si organizzeranno per una vita indipendente. Nell’altro sperimenteremo una palestra per la vita indipendente per persone con autismo, per insegnare loro a diventare autonomi e, come ogni figlio che diventa grande, ad uscire di casa».
«Struttura modello»
«Un’unicità di cui Busto può andare orgogliosa – aggiunge Imperiali – un complesso residenziale che unisce persone con disabilità con diversi bisogni di sostegno. Modello che non ha pari e che potrebbe essere l’inizio di un percorso anche istituzionale». La casa dell’Anffas di via Piombina, rimarca il Prevosto di Busto Arsizio monsignor Severino Pagani, è una «tradizione della nostra città che merita di essere continuata a livello personale, associativo, amministrativo, politico. La città ha sempre bisogno di un arricchimento del servizio sociale, un’emergenza su cui Busto ha bisogno di intervenire, anche con modalità e organizzazioni nuove». Presente anche l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, mentre il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha lasciato un messaggio di saluto.
I nuovi nuclei
Ma i pensieri di ciascuno dei presenti erano soprattutto per Piero Magistrelli. «Fino all’ultimo dava ordini e prescrizioni per il cantiere – rivela il presidente Cornacchia – quando mi diceva “ho voglia di fare qualcosa” aveva già il progetto pronto. E noi eravamo semplici spettatori». Il risultato di quasi vent’anni di impegno della Fondazione sono «251 metri di fronte strada e una superficie di 2850 metri quadrati utili», tutti dedicati alle persone con disabilità. Tra cui i due nuovi nuclei, rispettivamente intitolati a Cesarina Del Vecchio, presidente della Fondazione Piatti, e al progettista e direttore lavori Ercole Milani e alla consorte Lucia. «Piero era un vulcano ma aveva sempre ragione – sottolinea il governatore Lions Gino Ballestra – questo è un fiore all’occhiello per noi Lions e per la città».
Il ricordo di Magistrelli
In via Piombina, fa notare il presidente di Anffas Lombardia Emilio Rota, «aleggia lo spirito di Pietro. Emanava energia positiva. Si impegnava senza avere una necessità diretta, ce l’aveva dentro». Cesarina Del Vecchio, presidente della Fondazione Piatti, racconta: «Non facevamo in tempo a pensare a qualche cosa e lui in un attimo si muoveva e grazie ai tanti amici che lo hanno circondato questo sogno cominciava a prendere forma e poi a realizzarsi». Tanti i ringraziamenti snocciolati dal presidente della Fondazione Anffas-Lion Ravera Diego Cornacchia, affiancato al presidente della sezione Anffas di Busto Igino Portatadino, a partire da quelli alla vedova Magistrelli, Anna, alla figlia Paola e ai nipoti. Prima della benedizione di don Claudio Caregnato, parroco di Sacconago. «La vera e propria inaugurazione con i ragazzi e le famiglie – rimanda Cornacchia – si terrà quando la pandemia cesserà».
La provocazione di Laura Bignami
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