«La decisione di progettare e di dar vita a un nuovo centro nasce da una necessità e da un’urgenza territoriale: infatti, riceviamo ogni giorno conferma del fatto che i numeri dell’autismo sono in aumento, se è vero, tra l’altro, che dei duecento bambini con disabilità seguiti complessivamente dalla nostra Associazione, la metà presenta un disturbo dello spettro autistico. E i bambini con autismo faticano ad entrare in un contesto sociale perché hanno difficoltà di comunicazione e relazione: questo centro, dunque, sarà un luogo protetto dove ognuno di loro potrà sviluppare le proprie abilità, fortificandosi e acquisendo gli strumenti necessari a sentirsi inclusi nel mondo e vivere le varie situazioni della vita quotidiana senza sofferenza o fatica»: così Carlo Riva, direttore dell’Associazione milanese L’abilità presenta il più recente progetto di quest’ultima, ovvero Le piccole case, centro riabilitativo, abilitativo ed educativo specializzato, dedicato appunto a bambini con disturbo dello spettro autistico.
Si tratterà in sostanza di un servizio diurno che accoglierà bambini dai 2 agli 11 anni e sorgerà nello stesso edificio dove l’Associazione ospita già la Casa di L’abilità, comunità alloggio socio-sanitaria cui fanno riferimento bambini e bambine con disabilità complessa, bisognosi di un’accoglienza residenziale stabile o temporanea.
I lavori di allestimento del nuovo centro sono già stati avviati e si prevede l’apertura nel 2023, con l’accoglienza settimanale di cinquanta bambini. Gli interventi saranno diversificati a seconda dell’età, dei bisogni e della gravità della situazione e saranno monitorati nel tempo per verificarne l’effettiva efficacia e garantire la possibilità di modificarli. Il tutto coordinato da un’équipe multidisciplinare composta da figure socio-sanitarie (educatori, logopedisti, terapisti specializzati in neuro psicomotricità).
«Questo nostro grande spazio di oltre 300 metri quadrati – spiegano ancora da L’abilità – verrà strutturato in una serie di spazi intimi e accoglienti, in cui le tradizionali aule destinate alle attività saranno “piccole case” appunto, per dare vita a un vero e proprio “villaggio”. La casa, infatti, è il luogo dove ogni bambino si sente protetto e impara le semplici azioni della vita quotidiana, così come nelle piccole case del centro ogni bambino con autismo troverà materiali e stimoli adatti ai suoi bisogni specifici, per apprendere i piccoli gesti di ogni giorno, come comunicare e l’importanza delle relazioni. Ogni “piccola casa” diventerà così il luogo dove imparare a vivere». (S.B.)
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