«Down?», «No, Barbara (o Irene, Fabiano, Davide, Valerio, Matilde)»

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«Fare andare lo sguardo oltre ciò che appare, oltre la sindrome di Down, trovando la persona con i suoi hobby, le sue passioni, i suoi talenti, che siano la musica, il ballo o la professione»: è l’obiettivo della campagna di comunicazione lanciata in questi giorni dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), in vista della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down dell’8 ottobre, basata su sei scatti fotografici e una domanda secca, «Down?», che prevede una risposta altrettanto secca: «No, Barbara (o Irene, Fabiano, Davide, Valerio, Matilde)»

«Down?», «No, Barbara (o Irene, Fabiano, Davide, Valerio, Matilde)»: sono loro, infatti, i protagonisti della campagna di comunicazione che l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), lancia questi giorni, in vista della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down dell’8 ottobre, una campagna basata su sei scatti curati dal fotografo Diego Di Guardo e dalla costumista Veronica Di Pietrantonio (qui a fianco proponiamo quelli riguardanti Barbara e Fabiano) e che prende spunto, rivisitandola, da quella che la stessa AIPD lanciò nel 1987 per la prima Giornata Nazionale.
«L’obiettivo – spiega Gianfranco Salbini, presidente dell’AIPD Nazionale – è quello di fare andare lo sguardo oltre ciò che appare: oltre la sindrome di Down, trovare la persona con i suoi hobby, le sue passioni, i suoi talenti, che siano la musica, il ballo o la professione».

«È ottobre – prosegue Salbini – e non è Carnevale: questi sono gli abiti che i tre ragazzi e le tre ragazze fotografate indossano con consapevolezza e orgoglio, per realizzare ciò che li appassiona e, se possibile, per mettere la propria capacità, spesso il proprio talento, a disposizione della comunità. Questa nostra campagna ha dunque l’ambizione di evitare che la sindrome di Down sia la prima e unica chiave di lettura della condizione di queste persone. Non pazienti, né utenti, ma innanzitutto uomini e donne».

«Come da tradizione – sottolineano dall’AIPD – questa campagna racconta il pensiero, la filosofia e le ragioni che sono alla base del nostro impegno, ma anche della nostra cultura associativa, ormai da oltre quarant’anni: una cultura in cui l’attenzione si sposta dagli aspetti “patologici” e dalle carenze ai diritti, alle aspirazioni e alle inclinazioni personali».

La campagna viene lanciata sul sito e sui canali social dell’AIPD (Facebook, Twitter e Instagram), giorno dopo giorno, fino ad arrivare alla Giornata Nazionale dell’8 ottobre, accompagnando ciascuna uscita con una breve nota biografica e delle immagini foto e video del backstage dello shooting.
Come tutti gli anni, inoltre, accanto alla campagna, l’AIPD promuoverà anche una raccolta fondi, tramite le tavolette di cioccolata che verranno distribuite negli stand allestiti nelle principali piazze, dove sarà possibile entrare in contatto con l’Associazione e raccogliere informazioni. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampaaipd@gmail.com.

I protagonisti della campagna dell’AIPD
° Irene, 27 anni: «Le mie passioni sono la danza e il teatro, mi ritengo molto brava anche a fare i caffè e stare dietro il bancone di un bar. Ho lavorato in vari punti di ristoro e la cosa che mi piace di più in assoluto è parlare con le altre persone…soprattutto di me!».
° Barbara, 54 anni: «Quest’anno sono molto felice perché, dopo tante esperienze di inserimenti lavorativi socio terapeutici, finalmente ho iniziato un tirocinio come cameriera di sala e mi piace molto. Infatti ho firmato un contratto di tirocinio come cameriera di sala presso un ristorante bello e importante di Pisa, La Pergoletta. Ho molti compiti, preparo i tavoli, servo i clienti, faccio i caffè e tutto quello che la titolare e i miei colleghi mi chiedono di fare. Andare a cavallo è sempre stata la mia passione. Ho partecipato e vinto tante gare regionali che mi hanno permesso di partecipare agli Special Olympics di Melfi, diventando campionessa italiana. Purtroppo in seguito sono caduta da cavallo, ho avuto un brutto infortunio e non ho avuto più il coraggio di cavalcare. Anche sciare mi piaceva molto, ma dopo quella caduta ho paura. Ora mi piace molto nuotare».
° Valerio, 36 anni: «Io sono musica!». Valerio ha una grande passione per la musica, ha iniziato a 12 anni a fare il batterista. La sua passione lo ha portato a farne un lavoro: il DJ. Con pazienza e volontà, ha acquistato una consolle professionale tutta sua per proporsi ai locali durante le serate.
° Fabiano, 29 anni: «Faccio nuoto dall’età di 3 mesi. Quando vado in piscina mi sento più libero. Gli occhialini mi aiutano a nuotare con più facilità. Nuoto lo stile libero e il dorso».
° Matilde, 22 anni: «Sono una ragazza energica, solare e dolce. Amo il mondo della danza e della musica da un bel po’ di anni, infatti pratico entrambi. La musica fa parte della mia quotidianità: in passato ho seguito lezioni di chitarra e piano fino ad arrivare al canto vero e proprio. Amo cantare di tutto».
° Davide, 31 anni: la mamma dice di lui: «Davide è un ragazzo solare, affettuoso e preciso in tutte le sue cose, puntuale, bravo ed educato». Davide fa parte della squadra di calcio a 7 Freccia Azzurra e partecipa al campionato toscano della FIGC-DCPS (Federazione Italiana Giuoco Calcio-Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale) come Pisa Sporting Club.

 

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