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Le operatrici coinvolte nel progetto “Young TO Young!” ci raccontano genesi, sviluppo e prospettive di questa iniziativa sviluppata in provincia di Como, rivolta a ragazzi e ragazze, alle loro famiglie e alla comunità in cui vivono.
Il progetto “Young TO Young!” nasce nel 2021 a Cantù, in provincia di Como, dalla collaborazione tra “Down Verso”, associazione di famiglie di ragazzi con la Sindrome di Down, e tre professioniste del sociale intenzionate a sperimentare un nuovo modello di intervento in favore di giovani con disabilità volto a sviluppare la maggiore autonomia possibile attraverso l’accrescimento dell’autodeterminazione.
L’idea progettuale ha trovato realizzazione sul territorio della provinciale grazie al finanziamento ottenuto dalla Fondazione della Comunità Comasca ed ha preso ufficialmente avvio nel febbraio 2022, iniziando fin da subito a lavorare sulle autonomie dei ragazzi con disabilità coinvolti e sensibilizzando i giovani al concetto di inclusione. L’obiettivo prioritario del progetto era rispondere al bisogno di autodeterminazione e relazione di ragazze e ragazzi con disabilità intellettiva, interrogandosi sulla necessità di una mediazione consapevole che rispetti lo spazio ed i tempi di ciascuno e che incrementi la consapevolezza della propria unicità.
L’idea progettuale ha raccolto in sé anni di esperienza maturata nel lavoro con le famiglie e le realtà sociali che coinvolgono bambini, bambine, adolescenti e giovani con disabilità intellettiva. Le basi metodologiche su cui si è fondato l’intervento sul potenziamento delle autonomie individuali dei giovani con disabilità intellettiva è quella del prof. Renzo Vianello e della sua equipe di ricerca (Vianello e Marin 1997, Vianello e Marin 1998, Vianello et al 2012).
Gli adolescenti tra desiderio e possibilità di relazione
Tra i compiti evolutivi degli adolescenti c’è quello relativo allo sviluppo dell’autonomia della relazione con l’altro staccandosi dalle figure adulte di riferimento per aprirsi ad un mondo di relazioni più complesso, meno gestito e controllato dagli adulti. In questo passaggio fondamentale alla costruzione dell’identità vengono sperimentate la possibilità di scelta e quindi l’affermazione del sè, trampolino di lancio verso nuove autonomie.
Questa fase spesso per i ragazzi con disabilità intellettiva è più faticosa i cambiamenti fisici e psicologici, il nuovo spazio in cui trovano le relazioni amicali, il cambio di passo della modalità di gestione delle attività e proposte nel tempo libero devono essere accompagnati da un allenamento costante, così come continuo deve essere il feedback sui progressi realizzati a compensazione delle fatiche metacognitive. La famiglia non basta più, ma non si è ancora in grado di gestire in modo autonomo la propria vita sociale e relazionale, in particolare con i propri pari.
Il progetto “Young TO Young!” nasce nel 2021 a Cantù, in provincia di Como, dalla collaborazione tra “Down Verso”, associazione di famiglie di ragazzi con la Sindrome di Down, e tre professioniste del sociale intenzionate a sperimentare un nuovo modello di intervento in favore di giovani con disabilità volto a sviluppare la maggiore autonomia possibile attraverso l’accrescimento dell’autodeterminazione.
L’idea progettuale ha trovato realizzazione sul territorio della provinciale grazie al finanziamento ottenuto dalla Fondazione della Comunità Comasca ed ha preso ufficialmente avvio nel febbraio 2022, iniziando fin da subito a lavorare sulle autonomie dei ragazzi con disabilità coinvolti e sensibilizzando i giovani al concetto di inclusione. L’obiettivo prioritario del progetto era rispondere al bisogno di autodeterminazione e relazione di ragazze e ragazzi con disabilità intellettiva, interrogandosi sulla necessità di una mediazione consapevole che rispetti lo spazio ed i tempi di ciascuno e che incrementi la consapevolezza della propria unicità.
L’idea progettuale ha raccolto in sé anni di esperienza maturata nel lavoro con le famiglie e le realtà sociali che coinvolgono bambini, bambine, adolescenti e giovani con disabilità intellettiva. Le basi metodologiche su cui si è fondato l’intervento sul potenziamento delle autonomie individuali dei giovani con disabilità intellettiva è quella del prof. Renzo Vianello e della sua equipe di ricerca (Vianello e Marin 1997, Vianello e Marin 1998, Vianello et al 2012).
Young TO Young! in breve Durata: febbraio 2022- novembre 2023 Luogo di realizzazione: Provincia di Como Destinatari: 11 ragazzi con disabilità intellettiva, i loro genitori e 500 ragazzi frequentanti le scuole superiori della provincia di Como Azioni previste – Assessment di un gruppo di 11 ragazzi con disabilità intellettiva anche attraverso la somministrazione di test validati – Attività di conoscenza in piccolo gruppo fra i ragazzi con disabilità – Attività di formazione e informazione diretta ai giovani della provincia di Como presso luoghi di aggregazione formali e non (oratori, scuole, gruppi scout,…) – Reclutamento e formazione di giovani volontari- Attività ricorrenti con proposte di attività di potenziamento cognitivo, esperienze mediate di relazione, occasioni di elaborazione – Creazione di contesti di socializzazione e peer to peer – Counseling genitoriale e attività formative/informative per i genitori – Retest degli strumenti validati somministrati in fase di Assessment |
Gli adolescenti tra desiderio e possibilità di relazione
Tra i compiti evolutivi degli adolescenti c’è quello relativo allo sviluppo dell’autonomia della relazione con l’altro staccandosi dalle figure adulte di riferimento per aprirsi ad un mondo di relazioni più complesso, meno gestito e controllato dagli adulti. In questo passaggio fondamentale alla costruzione dell’identità vengono sperimentate la possibilità di scelta e quindi l’affermazione del sè, trampolino di lancio verso nuove autonomie.
Questa fase spesso per i ragazzi con disabilità intellettiva è più faticosa i cambiamenti fisici e psicologici, il nuovo spazio in cui trovano le relazioni amicali, il cambio di passo della modalità di gestione delle attività e proposte nel tempo libero devono essere accompagnati da un allenamento costante, così come continuo deve essere il feedback sui progressi realizzati a compensazione delle fatiche metacognitive. La famiglia non basta più, ma non si è ancora in grado di gestire in modo autonomo la propria vita sociale e relazionale, in particolare con i propri pari.
In questo quadro, dunque, emerge forte la necessità di fornire risposte adeguate ai bisogni di relazioni ed autonomie emergenti dei ragazzi, facilitando la costruzione di relazioni fatte di reciprocità tenendo in considerazione bisogni e desideri di ambo le parti in un’ottica inclusiva, non vicariante per cui l’essere in relazione con altre persone diverse dalla famiglia o dalla cerchia più vicina ai ragazzi con disabilità non sia solo l’essere aiutati.
Risposte che possono essere trovate attraverso esperienze che permettano ai ragazzi con disabilità di lavorare da una parte sull’incremento del potenziale cognitivo e dall’altra attraverso esperienze tra pari. Queste esperienze favoriscono sia i ragazzi con disabilità intellettiva, che i ragazzi adolescenti che hanno l’opportunità di mettersi in gioco in contesti meno performanti.
La mediazione cognitiva come strumento di promozione di relazioni
L’esperienza maturata dalle professioniste coinvolte e i risultati ottenuti da studi condotti sul tema del potenziamento cognitivo (Vianello 2017) mettono in evidenza come affidarsi allo spontaneismo non basti a sviluppare le autonomie dei ragazzi fragili. Ragazzi e ragazze con disabilità necessitano di interventi di mediazione cognitiva costante che permettano loro di tradurre gli eventi in esperienze di partecipazione accessibili e che diventino per loro tracce percorribili per eventi simili.
Avere strumenti utili per leggere le situazioni abbassa il livello di stress ed aumenta la prevedibilità, il senso di appartenenza e aiuta a gestire meglio il senso di frustrazione e di fallimento, limitando così il più possibile l’innesco dei comportamenti-problema.
Empowerment cognitivo: potenziare le risorse di ciascuno per sviluppare competenze e autonomie
Tra le azioni del progetto ha rivestito particolare importanza quella incentrata sull’empowerment cognitivo dei ragazzi con disabilità. Questa azione si è sviluppata lungo tutto il periodo di realizzazione del progetto attraverso incontri strutturati a cadenza settimanale, preceduti da una fase di assessment in cui genitori e ragazzi sono stati coinvolti nella costruzione di una fotografia iniziale dei partecipanti attraverso il supporto di alcuni strumenti ed interviste ai proxy. La fase di assessment e l’utilizzo di strumenti standardizzati ha permesso di avere una fotografia iniziale dei ragazzi con dati oggettivi e comuni che permetteranno a conclusione del progetto, attraverso una fase di re-test, di misurare il processo di emancipazione di ogni ragazzo e allo stesso tempo l’efficacia del percorso svolto.
In seguito alla fase di assessment individuale, dopo aver individuato per ciascuno la “zona prossimale di sviluppo”, è stato possibile lavorare sull’incremento del pensiero logico, della capacità di problem solving, nonchè di sviluppo di un atteggiamento attivo rispetto ad un compito o ad una richiesta. Queste competenze sono poi state sperimentate nel quotidiano di ciascuno con esiti positivi e con un feedback costante che accresce la percezione di autoefficacia.
Gli interventi di mediazione educativa e cognitiva hanno consentito di offrire ai ragazzi con disabilità intellettiva coinvolti la possibilità di incrementare la propria autodeterminazione, accrescendo l’autostima e quindi la disponibilità all’interazione sociale promuovendo piccole ma significative conquiste che investono trasversalmente tutti gli ambiti della vita.
Le attività di potenziamento cognitivo proposte attraverso le schede del progetto MS (Vianello 2002) hanno consentito ai ragazzi di divenire sempre più consapevoli delle strategie possibili per il problem solving. Le sperimentazioni condivise (dalle uscite sul territorio all’organizzazione di piccole feste che coinvolgessero i volontari) e le successive rielaborazioni anche attraverso foto e immagini hanno consentito ai ragazzi di recuperare in modo sempre maggiore e più consapevole le esperienze, individuando ostacoli ed elementi facilitanti per pianificare efficacemente le successive. La presenza di pari ha fornito ai ragazzi con disabilità la motivazione a partecipare con entusiasmo alle attività e a sperimentare il confronto e il conflitto in maniera meno frustrante.
La complessità della situazione, sociale e relazionale, risveglia nei ragazzi curiosità intellettuale e favorisce metaconoscenze; argomenti e tematiche ampie, polifunzionali o poli risolvibili aumentano esponenzialmente l’efficacia dell’esperienza nel promuovere e nell’implementare le competenze cognitive e relazionali di ciascuno. Un esempio concreto di questo lavoro è il “weekend inclusivo” realizzato con ragazzi con disabilità e ragazzi con sviluppo normotipico, in cui è stato possibile sperimentare con più libertà ed in modo estensivo, l’autonomia personale, la relazione tra pari e l’autonomia sociale.
Lavoro con i genitori e sguardi sul futuro
Parallelamente al lavoro svolto con i ragazzi è stato realizzato con i genitori un grosso lavoro di riflessione sul mondo adulto dei ragazzi con disabilità e un lavoro di implementazione di strategie da parte dei genitori per lavorare sull’emancipazione dei propri figli, limitando le sostituzioni e favorendo le problematizzazioni. Contemporaneamente è stato offerto durante tutto il periodo del progetto uno spazio di counseling individuale a supporto di bisogni specifici.
Dai colloqui con i genitori e dalle attività di riflessione metacognitive proposte ai partecipanti è emerso un alto grado di soddisfazione rispetto agli esiti a breve e medio termine del progetto. I genitori dei ragazzi ci hanno riportato maggiore sicurezza nell’uso delle proprie abilità, dei propri figli e maggiore apertura nelle relazioni
Il confronto costante con le famiglie coinvolte nel progetto ha aperto un dialogo tra genitori e operatori in un’ottica di promozione del benessere e delle autonomie. L’analisi dei dati raccolti e la possibilità di utilizzare strumenti codificati per l’attività di potenziamento cognitivo hanno permesso agli operatori di avere materiale concreto da condividere con altri contesti significativi per i destinatari garantendo la ripetibilità di strategie efficaci di mediazione e di intervento.
Infine, è stata per tutti una palestra di cambiamento, un’occasione per guardarsi e guardare il mondo con occhi nuovi poiché “se vogliamo aiutare le persone con disabilità nella vita di tutti i giorni non abbiamo alternative: possiamo comprenderle e instaurare con loro un buon rapporto solo se cambiamo assieme a loro. Anche diventando più saggi perché solo avendo una buona gerarchia di valori possiamo aiutarle ad avere una buona qualità di vita” (Vianello 2020).
La cornice del peer to peer
La presenza dei ragazzi con sviluppo normotipico all’interno del progetto “Young TO Young” è una presenza che in qualche modo rappresenta la cornice del progetto e al tempo stesso il suo contenitore. La cornice perché in un progetto inclusivo l’importanza di una riflessione con i ragazzi a sviluppo normotipico sul confronto e la relazione possibile con la disabilità rimane un’esperienza importante per tutti. Al contempo questi ragazzi rappresentano il contenitore perché hanno accompagnato la realizzazione del progetto attraverso gli eventi pianificati e pensati lungo tutto il percorso come spazio di sperimentazione per i ragazzi con disabilità intellettiva, che dopo aver svolto il percorso di potenziamento cognitivo e mediazione cognitiva relazionale con un adulto di riferimento hanno potuto implementare le competenze acquisite e avere al tempo stesso un feedback positivo dei ragazzi loro pari con sviluppo normotipico, accrescendo la loro percezione di autoefficacia.
Il senso di “Young TO Young” sta proprio nel significato e nell’opportunità che i ragazzi con sviluppo normotipico possono rappresentare per i ragazzi con disabilità, fungendo da stimolo e da contenitore al tempo stesso, lungo il loro percorso di emancipazione e di autonomia offrendogli l’opportunità di confrontarsi in relazioni parzialmente mediate ma reali con i loro pari.
I ragazzi con sviluppo normotipico hanno bisogno di linguaggi condivisi per potersi riferire alla disabilità, ai propri vissuti rispetto ad essa e per poter parlare in modo libero e rispettoso di ciò che provano, di ciò che sentono di poter o voler fare; ancora: è bene esplicitare che indicazioni chiare rispetto ai propri sentimenti, desideri e volontà aiutano i coetanei con disabilità a costruire relazioni fatte di vicinanza ma anche di confini chiari, soddisfacenti e non illusorie.
In questo senso il progetto “Young TO Young!” è stato pensato per fornire a ragazzi e ragazze con disabilità e ai loro pari uno spazio di relazione con queste caratteristiche. Attraverso appuntamenti settimanali ed eventi periodici in luoghi diversi del territorio, adolescenti e giovani con sindrome di Down hanno gradualmente imparato a conoscersi, a sentirsi a loro agio, a muoversi nello spazio, ad accogliere proposte e organizzare attività imparando a confrontarsi in un contesto diverso dalla scuola con ragazzi e ragazze di pari età ma con storie, abilità e competenze diverse. Ostacoli e paure sono stati affrontati contando sulla presenza di professionisti pronti ad accogliere i vissuti e a sostenere l’elaborazione individuale.
La realizzazione di incontri formativi presso Istituti superiori e realtà di aggregazione del territorio hanno inoltre permesso di sensibilizzare, informare e formare i giovani al tema della disabilità coinvolgendoli nelle attività associative con il ruolo di volontari. Il risultato è stato lo sviluppo di un pensiero inclusivo nei confronti dei coetanei con disabilità, l’assunzione consapevole di un ruolo di mentoring ed il supporto ai pari attraverso attività peer to peer.
Riferimenti
- Vianello R. Marin M.L. (1998), CFV Corrispondenze e Funzioni Valutazione, Junior
- Vianello R. (a cura di) (2002), Progetto MS. Strumenti e materiali per il potenziamento del pensiero, Junior
- Vianello R. e Marin M.L. (2011), OLC Operazioni Logiche e Conservazione, Junior
- Vianello R., Lanfranchi S., Pulina F, Bidinost S. (2012), OLC-VD, Junior
- Vianello R. (2020), Potenziali di sviluppo e di apprendimento nelle disabilità intellettive. Indicazioni per gli interventi educativi e didattici, Erickson