«In questa situazione, chi risente maggiormente dei ritardi e degli inadempimenti sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) sono le persone con disabilità. Infatti, gli ausili, i dispositivi, la riabilitazione, le diagnosi e le cure sono messi in serio pericolo da queste mancanze in territori molto ampi del nostro Paese»: così Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, commenta il “Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia”, diffuso dal Ministero della Salute, secondo il quale nel 2021 sette Regioni italiane non sono riuscite a garantire pienamente i LEA
«Sono sette le Regioni italiane che nel 2021 non sono riuscite a garantire pienamente le cure essenziali», come emerge dai risultati del Monitoraggio dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia, prodotto dal Ministero della Salute (disponibile a questo link), di cui si legge in «Quotidianosanità.it», che produce un approfondimento ove si spiega anche in modo esauriente a cosa ci si riferisca parlando di “Muovo Sistema di Garanzia”: «Si tratta – viene scritto – di uno strumento operativo introdotto dal 1° gennaio 2020, grazie all’entrata in vigore del Decreto Ministeriale del 12 marzo 2019, che ha aggiornato il precedete Sistema di Garanzia introdotto nel 2000, rappresentando una svolta significativa nelle metodologie di monitoraggio dei LEA. La nuova metodologia valuta distintamente le tre macroaree di assistenza (Ospedale, Distretto, Prevenzione) e attribuisce loro un valore compreso in un range tra 0-100. La garanzia di erogazione dei LEA si intende raggiunta, qualora, entro ciascun livello, sia raggiunto un punteggio pari o superiore a 60, in modo da non consentire la compensazione tra livelli».
Ebbene, secondo tali calcoli, nel 2021 sono risultate essere appunto sette le Regioni con un punteggio inferiore alla soglia stabilita, in una o più macroaree, vale a dire la Provincia Autonoma di Bolzano (Prevenzione), il Molise (Ospedale), la Campania (Distretto), la Sicilia (Prevenzione), la Sardegna (Ospedale e Distretto), la Valle d’Aosta (Ospedale, Distretto, Prevenzione) e la Calabria (Ospedale, Distretto, Prevenzione).
«Certo – si legge in una nota della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a commento del monitoraggio – l’emergenza è stata creata dalla pandemia, ma non può più essere quella una giustificazione. Il sistema sanitario nazionale si muove infatti a due, se non a più velocità e non c’è più la sola differenza tra Nord e Sud, come risulta chiaramente dai territori “bocciati”».
«In questa situazione – dichiara Vincenzo Falabella, presidente della Federazione – chi risente maggiormente dei ritardi e degli inadempimenti sui LEA sono le persone con disabilità. Infatti, gli ausili, i dispositivi, la riabilitazione, le diagnosi e le cure sono messi in serio pericolo da queste mancanze in territori molto ampi del nostro Paese». (S.B.)
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