Per un Welfare comunitario di inclusione e di riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. Su questo si è basato il progetto Welfare 4.0, che vuole essere al contempo anche un indirizzo alla politica, al mondo dell’associazionismo e del terzo settore. Mercoledì 6 settembre presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono state presentate azioni e strumenti innovativi per un nuovo welfare. Il progetto 4.0 ha affrontato anche il tema linguaggio della comunicazione ed ha supportato i progetti di vita indipendente.
Welfare 4.0 ha visto FISH capofila, in partenariato con UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità). Welfare 4.0 è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Superati i numeri previsti. Oltre 600 gli iscritti ai due Mooc presenti sulla piattaforma Federica Web Learning dell’università Federico II di Napoli. Circa 700 i partecipanti ai seminari I sorrisi non bastano sulla comunicazione ed il linguaggio relativo alla disabilità. Inoltre, il manuale prodotto nell’ambito di Welfare 4.0 è stato adottato da alcune delle maggiori università italiane.
All’iniziativa sono intervenuti il presidente FISH, Vincenzo Falabella, il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. A seguire il vicepresidente FISH, Roberto Speziale, il presidente UILDM, Marco Rasconi, il presidente LEDHA, Alessandro Manfredi. Ed ancora i membri del comitato scientifico Ciro Tarantino e Giampiero Griffo, il direttore dei LEDHA, Giovanni Merlo, il segretario della UILDM, Michele Adamo, Andrea Tonucci di FISH Umbria e Annunziata Coppedè di FISH Calabria. Le conclusioni sono state affidate ad Alessandro Lombardi della Direzione Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
“Come facciamo ogni giorno, anche attraverso Welfare 4.0, FISH si è impegnata a promuovere e difendere i diritti delle persone con disabilità in Italia. Riteniamo che il welfare debba essere un pilastro fondamentale della nostra società, garantendo un accesso equo e inclusivo a servizi di qualità per tutti i cittadini. Le persone con disabilità hanno il diritto di vivere una vita dignitosa, partecipare attivamente alla società e avere accesso ai servizi, garantendo l’inclusione sociale e l’uguaglianza di opportunità. FISH continuerà a lavorare con tutte le parti interessate, inclusi Governo e Parlamento, per promuovere una società più inclusiva, equa e consapevole dei diritti umani. Solo attraverso un impegno condiviso e una cooperazione attiva possiamo garantire un futuro migliore per tutti, indipendentemente dalla loro abilità”. A dirlo il presidente di FISH, Vincenzo Falabella.
“Occorre superare l’attuale impostazione del sistema di welfare e ragionare in termini di vita indipendente. Questo significa chiedere che sostegni, servizi, prestazioni del welfare siano destinati a sostenere la persona nella sua libertà e autodeterminazione”. A dirlo il presidente di Ledha, Alessandro Manfredi.
“Siamo lieti di essere stati coinvolti in questo progetto perché ci ha permesso di lavorare su uno dei nostri capisaldi, vita indipendente e percorsi di autonomia delle persone con disabilità, e condividere il nostro know how su questo tema. C’è ancora tanto lavoro da fare, a livello di attuazione e sensibilizzazione, ma crediamo che il lavoro di rete tra associazioni possa portare a un cambiamento all’interno delle nostre comunità”. A dirlo il presidente Uildm, Marco Rasconi.
Leggi anche l'articolo di Superando: "Solo un lavoro di rete può realmente portare a un nuovo welfare"