FISH: ancora violenza su persone con disabilità, urgente riforma sistema di tutela

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FISH apprende con sdegno e profonda preoccupazione le notizie che giungono da Milano, dove in un centro diurno per persone con disabilità otto operatori, tra cui anche figure apicali, sono stati sospesi per maltrattamenti reiterati ai danni degli ospiti. I fatti, che si sarebbero protratti per mesi, raccontano di urla, minacce, punizioni e isolamento, in un contesto in cui le persone più fragili avrebbero dovuto trovare accoglienza, cura e rispetto.

Non è la prima volta che FISH interviene pubblicamente per denunciare episodi di questo tipo. Solo pochi mesi fa, in occasione di un altro caso di violenze in una struttura assistenziale, avevamo sottolineato l’urgenza di un sistema di controlli più efficace, ma soprattutto la necessità di un profondo ripensamento culturale del modo in cui si guarda alla disabilità.

La federazione chiede con forza che le istituzioni facciano piena luce sull’accaduto e si assumano la responsabilità di un cambio di paradigma nella governance dei servizi alla persona. Un sistema che continua a basarsi su logiche assistenzialistiche e verticali, e che troppo spesso esclude le persone con disabilità e le loro famiglie dai processi decisionali, non è più tollerabile.

“Non possiamo più affidarci solo all’indignazione del momento. Serve una visione nuova, che parta dai diritti delle persone con disabilità, riconoscendone pienamente la soggettività, la libertà di scelta e la dignità. Dove manca questa consapevolezza, anche le strutture pensate per essere luoghi di protezione possono trasformarsi in luoghi di violenza. Quest’ultima non è mai un fatto isolato. È il sintomo di un modello ormai superato, che necessita di essere trasformato per rispondere in modo adeguato ai bisogni, ai diritti e alle potenzialità delle persone con disabilità”. A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.

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