Tratto da
«È possibile, oggi, costruire città meno “infernali”, abbattere barriere fisiche e non solo, cercare equilibri di relazione, convivere nella differenza?»: è a partire da questa domanda che si sviluppa il nuovo volume "ViviAmo le città. Esperienze universalmente accoglienti e inclusive" a cura di Chiara Mortari, Ida Foroni, Veronica Bulla in collaborazione con Anffas Mantova, edito dalla casa editrice Vannini Editoria Scientifica nell'ambito della collana Anffas “Uno per tutti e tutti per uno”.
Abstract
Nei vari contesti della vita comune, globalizzati e omologati, c’è un bisogno urgente di passare a una nuova cultura plurale, una cultura del noi che prevede logiche organizzative e sociali di diritto comune per tener conto degli aspetti diversificati e complessi presenti in ogni luogo.
Le nostre città, gli spazi e i servizi della vita quotidiana sono strutturati secondo logiche standard che non sempre rispondono effettivamente a bisogni distinti e articolati.
Nasciamo come individui e diveniamo persone solo nella misura in cui veniamo riconosciuti come tali, cioè quando ci viene consentito di realizzare in concreto quelle risorse di cui siamo portatori; da quelle psicofisiche di base concernenti la vita e la salute, a quelle relative alla possibilità piena di fruire di spazi e servizi, di autogestirsi nella vita in comune con gli altri.
L’esperienza di ViviAmo Mantova, raccontata in queste pagine insieme alla sua riflessione di metodo, ha messo al centro l’approccio conoscitivo verso la differenza, ma anche un impegno etico che sa riconoscere la profondità dei valori quando si orientano alla pratica dei diritti.
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