“Con l’istituzione del Garante si fa un ulteriore passo verso l’attuazione della Legge Delega in materia di disabilità”. A dirlo è Vincenzo Falabella, presidente della FISH, dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri del secondo Decreto Attuativo della Legge Delega sulla disabilità.
“Inizialmente la nostra Federazione aveva manifestato una serie di perplessità sull’istituzione di tale figura, ritenendo che essa rischiasse di appesantire ulteriormente l’apparto burocratico del nostro Paese, sovrapponendosi alla gerarchia amministrativa già in essere. Il testo giunto in Consiglio dei Ministri, grazie anche alla nostra costante interlocuzione con il Ministero per le Disabilità, è stato indubbiamente migliorato ed ora siamo pronti a collaborare con il nuovo organismo, confidando in un coinvolgimento diretto del mondo associativo, e segnatamente delle due grandi Federazioni FISH e FAND, così come previsto dall’articolo 4, comma 3 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, e questo dovrà essere in particolare nella fase di individuazione di coloro che andranno a comporre l’organismo collegiale che formerà il Garante”, aggiunge Falabella.
“A questo punto c’è la necessità impellente di accelerare sui quei Decreti che costituiscono il cuore della Legge 227/21 e che dovranno essere declinati in modo puntuale e dettagliato. Mi riferisco, in particolare alla definizione della condizione di disabilità, nonché alla revisione, al riordino e alla semplificazione della normativa di settore riguardante l’accertamento della stessa condizione di disabilità, in vista dell’imprescindibile realizzazione del progetto di vita delle persone con disabilità. Questo perché credevamo e crediamo ancor più oggi, alla luce dell’attuale difficile momento sociale ed economico, che le persone con disabilità e le loro famiglie hanno bisogno innanzitutto di provvedimenti mirati a migliorare la loro qualità di vita e a garantire nei fatti le pari opportunità e la loro dignità. Questo si garantisce da una parte combattendo ogni discriminazione e pregiudizio, ma dall’altra riordinando a fondo il settore dei sostegni e dei servizi in un’ottica di riqualificazione del sistema di welfare. Non a caso già da tempo sottolineiamo in ogni occasione la necessità, per il nostro Paese, di una profonda riqualificazione dell’attuale sistema di welfare, per rendere effettivi i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, ad oggi sin troppo spesso non garantiti”.