Lombardia è un organismo regionale con compiti di coordinamento e rappresentanza politica associativa. E' costituita da 29 associazioni locali socie, autonome dal punto di vista giuridico, patrimoniale e gestionale. Le associazioni locali aggregano a loro volta, oltre 3000 soci.
Perché spesso un ragazzo con sindrome di Down non è in grado di prendere un autobus da solo? Perché gli è mancato l'esercizio. Ma non come ripetizione di azioni in sequenza. Le persone hanno bisogno di esperienze.
Vincenzo Falabella, presidente Fish, chiede «l’avvio di un dialogo per trasformare le strutture segreganti in soluzioni abitative aperte, che puntino sulla socializzazione, basate sulla coabitazione e sul progetto di vita della persona»
Il Decreto Legislativo 62/24, applicativo della Legge Delega 227/21, è stato giudicato da più parti come una vera e propria riforma radicale sul concetto stesso di disabilità, in particolare per ciò che concerne il tema del Progetto di Vita.
disegni di legge “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell’attività di assistenza e di cura svolta dal caregiver familiare” sono entrati da un paio di settimane nell’agenda della commissione Affari sociali della Camera.
Il Decreto 62 rende il progetto di vita la pietra angolare del sistema di welfare. In Lombardia, grazie alla Legge regionale 25, la sua applicazione può essere immediata e riguardare tutto il territorio regionale.
La legge ancora non è definitiva, ma già sui gruppi Facebook dedicati all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità si sono scatenate un’infinità di polemiche
E' disponibile il nuovo volume della Collana Anffas "Uno per Tutti e Tutti per Uno", a cura di Domenico Tripodi, Presidente di Anffas Bergamo, intende approfondire la tematica della Comunicazione Inclusiva
Dalla ricerca di base agli studi clinici, grazie agli avanzamenti della conoscenza oggi si possono individuare tempestivamente e trattare meglio tutte le patologie associate alla trisomia 21, garantendo così una miglior qualità di vita.
Approfondimento curato da Vincenzo Falabella, che a proposito dei contenuti di tale norma conclude: «La sfida è aperta: sappiamola cogliere, per dare risposte concrete alle tante persone con disabilità e alle loro famiglie»
Con questa normativa emergenziale (Decreto Legge 71/24), scrive Salvatore Nocera quale tipo di qualità si realizzerà per formare un’enorme massa di docenti che poi dovrebbero “sostenere” gli alunni con disabilità
«I GLO hanno tra i propri compiti anche quello di proporre la quantificazione delle risorse per gli alunni/alunne con disabilità e servirebbe una procedura che li aiutasse veramente a formulare proposte corrette e responsabili
L'avvio della sperimentazione del decreto sul "Progetto di Vita" chiede grandi cambiamenti al sistema pubblico ma anche al mondo della cooperazione sociale che eroga servizi per le persone con disabilità.
«Ho letto su queste pagine, scrive Salvatore Nocera, l’appassionato e accorato articolo di Adriana De Luca riguardante il crescente deterioramento della qualità inclusiva della nostra scuola e le proposte per migliorarla.
Cresce la consapevolezza che per dare risposte reali alle persone nello spettro autistico servono servizi specifici: un passaggio che interpella le realtà che erogano servizi dedicati a tutte le persone con disabilità.
«Il problema dell’inclusione scolastica delle persone con disabilità è la punta dell’iceberg di un problema più ampio che investe tutto il nostro sistema formativo» lo scrive Adriana De Luca, Presidente dell’Associazione Gli Altri Siamo Noi.
Nei mesi in cui il Paese ha visto per la prima volta rimettere apertamente in discussione l’inclusione scolastica, ecco che l’organismo istituzionale più importante per garantirne la qualità… non viene convocato.
«In questi giorni – scrive Salvatore Nocera – tutta la stampa ha dato voce alle sacrosante reazioni dopo le sconsiderate parole del “generale” sulla riapertura delle classi speciali per gli alunni con disabilità in situazione di gravità.
Oggi dedichiamo una foto a chi pur dicendo «di non essere specializzato in disabilità» e dichiarando poi di «essere stato frainteso», aveva sostenuto la necessità di «classi separate per i bambini con disabilità»